Da SpongeBob SquarePants a Ennio Morricone

Quello del genitore è a tutti gli effetti il mestiere più impegnativo del mondo, ma è anche un’esperienza che con il mondo ti rimette in sintonia o quantomeno in contatto.

Quando cresci i tuoi figli ti trovi spesso a viaggiare mentalmente insieme a loro tra scenari, concetti, situazioni e contesti sorprendentemente diversi, soprattutto se tra i tuoi bambini c’è qualche anno di differenza.

Perché quando spieghi o racconti qualcosa di nuovo a due bambini di 4 e 8 anni sei costretti ogni volta a fare delle scelte importanti e loro non ti danno molto tempo per pensare, devi abituarti ad agire d’istinto, a non esitare mai troppo, ne va della tua credibilità.

Scegliere le parole giuste, dosare i concetti, manipolare quel minimo necessario i fatti, creare collegamenti e fare tutto questo in maniera sufficientemente divertente, semplice no? No.

Trasmettere bene ad un bambino un’idea nuova, mai incontrata prima, significa calarsi fino al collo dentro al suo mondo speciale, cercare di capire o meglio di ricordare la gamma di infinite e mutevoli sensazioni che una mente ancora nuova di zecca prova davanti alla giungla inesplorata delle possibilità.

Così, qualche sera fa mi sono ritrovato a dover accompagnare i miei due cervellini in un percorso che partendo da SpongeBob SquarePants approda alle musiche di Ennio Morricone grazie ad una scena divertentissima in cui la spugnetta gialla di Bikini Bottom parte per una missione pericolosa al suono dell’Estasi dell’oro, uno dei pezzi più mitici del compositore romano.

Tralascio le chiacchierate e i botta e risposta con entrambi. Il risultato è che ora in macchina ascoltiamo la colonna sonora de Il buono, il brutto e il cattivo a tutto volume. E questo alla loro età e in un mondo fatto di musica da due soldi credo sia il miglior regalo che si possa mai ricevere. O almeno, che un papà premuroso possa mai ricevere, questo è certo.

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