Io sono uno scettico indefesso, chi mi conosce lo sa. Il mio primo approccio di fronte a qualsiasi novità è sempre lo stesso: prima ancora di capire di che cosa si tratti formulo senza nemmeno accorgermene una sequela interminabile di possibili trappole occulte e ipotesi dietrologiche. Non credo in alcun modo alle buone intenzioni del mio prossimo, specie di quello che sbandiera a destra e a manca di avere una verità assoluta in tasca – penso immediatamente che quella verità me la si voglia vendere e che il suo prezzo sarà senz’altro iniquo. Per questo motivo ho perso – oltre alla fiducia – qualsiasi tipo di fede: perché non tollero di dovere credere a qualcosa o a qualcuno che non mi convinca con il proprio buon esempio – non accade mai – o con motivazioni fondate.
Se non credo a chi spaccia certezze sull’altro mondo in cambio di denaro e potere, figuratevi cosa ho pensato quando mi hanno parlato di Allen Carr e del suo libro “È facile smettere di fumare se sai come farlo”. Quando un cliente me ne ha parlato ho mostrato il consueto entusiasmo che si deve mostrare ad ogni cliente in quanto tale, ma l’informazione è stata immediatamente taggata come tossica ed è passata solo grazie al nome dell’autore del libro che è davvero facile da ricordare, anche per uno come me che da anni ha troppe cose in testa per ricordarne altre. “Carr, come auto in inglese ma con due erre” – mi ha detto lui. L’informazione, messa in questo modo, è stata archiviata nella directory junk del mio buon vecchio cervello.
Di ritorno a casa ho commesso l’errore – si fa per dire – di parlarne con la mia compagna, la quale da anni mi chiede senza successo che io smetta di fumare. Nel giro di un paio di settimane, giusto il tempo di fermarmi al primo Autogrill e trovarmelo davanti tra la solita trivialliteratur e le riviste di gossip, il libro era sul mio comodino.
Ebbene, quello che vorrei dirvi su questo libro è che… funziona davvero! Che ci crediate o no, funziona! Per quanto sia scritto nel più disordinato dei modi; per quanto sia stato tradotto anche peggio; per quanto non contenga alcuna forma di brutalità nell’esposizione delle conseguenze della dipendenza da nicotina, quel libro ti rende consapevole dei meccanismi che ti spingono ad accendere una sigaretta. E soprattutto della loro assurdità. Non ho ancora finito di leggere il libro e sono passato da n sigarette al giorno ad un massimo di due. E quelle due sono sigarette sociali, per così dire, ovvero le fumo in compagnia di un amico o di un cliente, non perché io ne avverta una reale necessità. Ma smetterò anche quelle, ne sono certo, e quando questo accadrà ve lo farò sapere.
Non so come ci riesca. Lo ripeto: il libro è scritto male, è disordinato e pieno di ripetizioni e pure privo della scientificità che mi sarei aspettato. data la natura dell’argomento. Eppure funziona…! Senz’altro non attraverso alcuna forma di suggestione subliminale, io credo si limiti in qualche modo ad attivare un meccanismo di consapevolezza che rende coscienti del fatto che si sta per accendere una sigaretta ogni volta che questo accade, il che permette alle nostre naturali forme di autodifesa di entrare in gioco per impedirci di farlo. Uno dei meccanismi più subdoli dell’abitudine di fumare – perché di abitudine si tratta – consiste proprio nel compiere l’atto di accendere una sigaretta in maniera completamente automatica e inconscia – sarebbe più corretto dire: incosciente. Avere in testa le riflessioni di un ex-tabagista in merito alle dinamiche che possono indurre a fumare ti rende consapevole del fatto che lo stai per fare. Così, senza alcun trauma, senza alcun senso di privazione, ti limiti a pensarci e semplicemente non lo fai, non ti viene!
Mi permetto di aggiungere una postilla: a seguito della pubblicazione dei suoi libri e dell’enorme successo riscosso – sì, mi sono documentato – quello di Allen Carr è diventato anche un impero economico. Questo post non vuole essere un invito a rivolgervi ai centri EasyWay (ce ne sono anche in Italia) e chiedere assistenza a pagamento per smettere di fumare. A mio parere non serve: è più che sufficiente leggere con attenzione il libro.
Quand’ero bambino, il testimonial di Aiazzone sulle tv locali diceva: “Provare per credere!”. Ma chi era? Ettore Andenna? Non ricordo…
Emanuela
Ciao Ivan. Da tempo avrei voluto mandarti un mio messaggio ma senza l’ aiuto di Flavio non ce la facevo proprio. Non so navigare se non in canotto o trasportata verso la Sicilia o l’ Isola d’ Elba. Sono Manu del Silence (ti ricordi l’ argilla, i “pankabbestia” a Certaldo, le passeggiate in Lettonia…) ecco, quella Manu lì!
Oltre ad aver smesso di fumare con l’ aiuto prezioso del libro di cui parli (festeggio domani i 2 anni di non- fumatrice) volevo comunicarti una cosa che mi ha reso molto felice e che forse tu non sai: io e Flavio abbiamo una gioia grandissima, che da un mese ci guarda e vive con noi. Si chiama Viola ed è una bimba bellissima che inaspettatamente è arrivata nella nostra vita sconvolgendola in modo straordinario. Se riesco un giorno ti mando una foto che le ho fatto tra le braccia del suo papone gigante. Ti abbraccio forte. A presto Manu
Ivan Agliardi
Ho scritto privatamente al papone gigante, nel frattempo sono lieto di dare il benvenuto a Viola nel nostro meraviglioso mondo… Come vi ho scritto, sarete due genitori fantastici!!! 🙂 Ivan